Il miglior benessere visivo è frutto della possibilità di avere fonti di luce naturale, eventualmente integrate da quelle artificiali.
L’accesso alla luce naturale previene malattie causate dalla carenza di vitamina D, influisce sulla percezione visiva e sull’umore degli abitanti della casa e migliora la loro salute psicologica e la loro produttività.
I requisiti per un comfort visivo e luminoso sono:
- Un livello adatto di illuminazione;
- Una sufficiente uniformità di illuminamento;
- Una buona distribuzione delle luminanze;
- Assenza di abbagliamento;
- Una corretta direzionalità della luce;
- Una buona resa cromatica delle sorgenti e degli ambienti.
Le normative Italiane in merito al comfort visivo – UNI 10380/A1 e UNI 10840 – prevedono delle soglie per l’illuminamento e per l’uniformità di illuminamento sui piani di lavoro e nei locali, in relazione ai compiti visivi previsti.
All’art. 5 tale Decreto riporta “Tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d’uso. Per ciascun locale d’abitazione, l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento”.